mercoledì 10 ottobre 2012

CON UN PO' DI IMPUDICIZIA

Naturalmente MR non smetteva di pensarci; per giorni continuava a dirsi: "Ora lo faccio! " E la spinta del desiderio la portò a decidere spudoratamente per la mattina di un giorno infrasettimanale.
Dopo un garrulo dibattimento mattutino - anzi, mattiniero, praticamente prima dell'alba - con i suoi molteplici sé interiori:
"Dai, MR, non desideri altro da mesi, e dall'ultima volta è passato davvero troppo tempo!" la incitava impaziente il sé interiore 1.
"Se non cogli il momento ora, con quello sguardo peccaminoso da triglia che ti ritrovi, non lo farai più!" commentava eccitato il sé interiore 2.
"Non farti divorare dalla tentazione, fallo e basta! Non vergognarti della tua fantasia vorticosa, non sentirti in colpa se la cosa per te ha un fascino perverso con tutto quello che ne potrebbe conseguire!" ordinava perentorio il sé interiore 3.
"Ma a quest'ora mi lanciate una tale sfida?! Ora non ho tempo, devo dormire, buonanotte!"
"Dormirai dopo, è bellissimo dormire dopo averlo fatto, non dobbiamo certo insegnartelo noi. Muoviti! Ti sta aspettando, non senti il suo richiamo? Non puoi essere così crudele con lui! E poi, tu lo vuoi, lo vuoi e lo vuoi!"
"E se poi mi vien voglia di farlo tutti i giorni perché mi sarà piaciuto troppo? Va bene, va bene, ma per ora una cosa veloce. Meglio ricominciare passo passo... non si sa mai, queste cose hanno una portata non da poco!" pigolò concupiscente e ingorda MR.
Quel giorno decise di lanciarsi nuovamente in un'avventura lussureggiante, di esplorare altri e nuovi orizzonti, di riappropiarsi di un entusiasmo giovane ma alternativo. Imbattersi ancora in lui provocò in MR un turbinio di emozioni trascinanti. Inizialmente temette - come la prima volta - fossero solo incontri occasionali, ma malgrado tutto sentì l'urgenza di liberare i mostri dell'impudicizia che da troppo tempo albergavano indisturbati nel suo intimo. MR ci riprovò, e le càpita ancora sentir montare la vergogna e il senso di colpa dentro se stessa, anche se gode dell'essere preda delle sue pulsioni più recondite, fallendo ogni tentativo di tenerle nascoste. E' spesso in bilico tra una continua e immediata impellenza di conoscerne avidamente segreti e misteri, e la pacata esigenza di curarlo senza oppressioni adottando toni caldi, lievi, sobri. Non di rado finisce con il perdersi nell'universo di lui viaggiando indecisa attraverso le più svariate identità: MR allegra, MR nel lacrimatoio, MR sgangherata, MR ponderata, MR imbottigliata, MR libera, MR schiacciata, MR angosciata. A volte teme il riaffacciarsi improvviso di qualche forma di stanchezza accompagnata a pentimento, che in passato, puntualmente e non isolatamente, arrivò. Ma lui l'ha sempre aspettata paziente, perché sapeva che MR non avrebbe retto all'astinenza e sarebbe tornata. Sono passati quattro anni dal loro primo incontro; quattro anni che hanno regalato a MR la possibilità di tracciare contorni, di stabilire confini entro i quali imparare tanto. Quattro anni di contorni e confini oltre i quali sconfinare in picchi di euforia e vertigini. Quattro anni di occasioni di confronto, di comune sentire, di scambi di opinioni, sentimenti, idee, idiomi. Quattro anni di blog.
(GRAZIE, MAINA, PER AVERMI FATTO RITROVARE LA SPINTA. GRAZIE, BLOG, PER AVERMI FATTO INCONTRARE MAINA!)

8 commenti:

  1. Ehm..!
    Perdona la mia ignoranza.
    Come ben sai, sono un novello discepolo del Verbo di MR.
    Quando parli di Maina, ti riferisci al Panettone o al Gran Nocciolato..?

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    1. mago, maina è una carissima amica che ho conosciuto grazie a questo blog, è la stessa persona che mi ha fatto ricominciare a scrivere quando smisi, ed è questo e tanto altro http://oceanicapovolti2.blogspot.it/2012/09/amica-e-blog.html
      direi che del panettone e del nocciolato ha oltre al nome la bontà infinita... mmmmmmmm

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  2. Eccomi a rapporto ;-) Se non costasse soldi e non fosse solo concesso a chi abbia reali esigenze per farlo (giacché poi, il mio vero nome è ancor più brutto di Maina), avrei già cambiato "nome" tempo fa.
    Soprattutto per non sentire SEMPRE la stessa ritrita battuta sul panettone/grannocciolato/colomba e tutti gli straccidenti di dolci prodotti dall'azienda piemontese.
    Forse è ora di farne un post, che dici, MR? E spiegare la misteriosa origine di questo infausto soprannome, giacché, vorrei ricordarlo, l'originale è un COGNOME, tipico (e topononimo pure, vedi qui) appunto del territorio torinese.
    Per il resto mi compiaccio, giacché capita assai di rado come tu ben sai, dell'esser stata sprone alla ripresa della tua attività scrittoria.
    Ché, come è evidente, ne valeva assolutamente la pena...

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    1. mia cara, a me il tuo nome non dispiace per niente, contrariamente a te che lo trovi brutto. troppo buona... a me basta divertirmi un po'. baci

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  3. Anche io ero caduto nell'inganno come la Mari, cara EmRose :-) chissà qui dove si va a parare, pensavo... :-)
    Ehehehhe...a parte gli scherzi, sono stato molto contento quando ho scoperto che avevi ripreso a scrivere e sono contento tuttora di continuare a leggerti...il tuo sguardo sul mondo è sempre originale e molto gratificante per il lettore :-)

    Bacini bloggherecci :-)

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    1. gilli, io ti ringrazio. guardo il mondo in maniera che possa gratificare me, poi se la cosa si estende al lettore non può che farmi piacere. baci

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